Nascerà a Bologna la Disneyland del cibo firmata Eataly

Sarà la Disneyland dei buongustai, di tutti i cultori del cibo made in Italy; anzi made in Eataly. Si chiamerà FICO (Fabbrica Italiana Contandina), sorgerà su 80mila metri quadrati al Centro agroalimentare di Bologna entro l’autunno 2015: l’idea è infatti quella di inaugurarla in novembre, in concomitanza con l’Expo di Milano.

Artefice del progetto, che in pochi mesi ha già ottenuto non solo plausi istituzionali, che per quelli ci vuole poco, ma anche sottoscrizioni economiche, ultima delle quali è di poche ore fa e porta la firma di Unindustria Bologna, è quel genio del bio-marketing di Oscar Farinetti, per quei pochi che non lo sapessero, il signor Eataly. A chiamarlo e proporgli la creazione di un parco a tema sul cibo è stato il preside della facoltà di Agraria di Bologna, Andrea Segrè, bella mente anche la sua che ha già partorito il Last Minute Market e che punta ad attrarre nel capoluogo emiliano frotte di turisti incuriositi dalla Disneyland del buon cibo. Con la realizzazione di FICO, l’Emilia Romagna si candida a diventare la regione italiana d’elezione per operatori del settore e appassionati della forchetta: dopo Parma, già dal 2002 sede dell’Efsa, l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare, ora tocca a Bologna. Secondo il progetto di Farinetti-Segrè, FICO potrebbe portare nel capoluogo circa 10milioni di turisti a tre anni dall’apertura, a patto che vengano rafforzate le infrastrutture cittadine (nota dolente della Turrita da anni in bilico tra passanti autostradali, sistemi di trasporto simil metropolitani e una tangenziale irrimediabilmente ingolfata ogni mattina e ogni sera).

 

Perché FICO veda la luce, comunque, occorrono investitori, specie in via d’estinzione a causa delle fucilate della crisi. Eppure Farinetti ha già raccolto adesioni, ultima delle quali, appunto, è stata quella degli industriali bolognesi che ha “garantito” un finanziamento da 2 milioni di euro: «Il Consiglio direttivo di Unindustria Bologna — si legge in una nota — ha infatti dato delega al presidente Alberto Vacchi di sottoscrivere un investimento fino a un massimo di 2 milioni di euro nel progetto FICO, considerato un’occasione di rilancio dell’economia e del brand del territorio bolognese». Il denaro è però vincolato ad una condizione imprescindibile, come specificato in una clausola del documento: «Tale delega è vincolata al coinvolgimento diretto nel progetto dell’imprenditore Oscar Farinetti, portabandiera nel mondo del cibo di qualità italiano».